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“Fulton elabora il tema del camminare come un atto di celebrazione del paesaggio incontaminato, una sorta di pellegrinaggio rituale attraverso quello che resta della natura. Il suo lavoro si accompagna a una preoccupazione ambientale ed ecologica, e i suoi viaggi possono essere letti anche come forma di protesta: ‘Il mio lavoro può inserirsi evidentemente nella storia dell’arte, ma mai nel passato c’è stata un’epoca in cui le mie preoccupazioni aveva tanto significato come oggi … gli spazi aperti stanno sempre più scomparendo … per me essere nella natura è una forma di religione immediata’. Long riconosce che ‘la natura produce molto più effetto su di me che non io su di lei’. Per i due artisti la natura coincide con una Madre Terra inviolabile sulla quale si può camminare, disegnare delle figure, spostare le pietre, ma non trasformarla radicalmente. È questo il punto da cui hanno ripetutamente preso le distanze dagli artisti della land art. La loro ricerca, che affonda le radici nella cultura del megalitismo celtico, è decisamente lontana dalla trasformazione massiccia dei paesaggi americani. Per Long ‘land art è un’espressione americana. Sta a significare dei bulldozer e dei grandi progetti. Mi sembra essere un movimento tipicamente americano; è la costruzione di opere su alcuni terreni comprati dagli artisti con il fine di fare un grande monumento permanente. Tutto ciò non mi interessa assolutamente’. L’intervento di Long è privo di ogni apporto tecnologico, non incide in profondità la crosta terrestre, ma ne trasforma la sola superficie e in modo reversibile. Il solo mezzo impiegato è il proprio corpo, le sue possibilità di movimento, gli sforzi delle sue braccia e delle sue gambe: la pietra più grande che viene utilizzata è quella che si può spostare con le proprie forze e il percorso più lungo è quello che il suo corpo può sostenere in un certo periodo di tempo. Il corpo è uno strumento di misura dello spazio e del tempo. Attraverso il corpo Long misura le proprie percezioni e le variazioni degli agenti atmosferici, utilizza il camminare per cogliere il mutare della direzione dei venti, della temperatura, dei suoni. Misurare significa individuare dei punti, segnalarli, allinearli, circoscrivere degli spazi, intervallarli secondo un ritmo e una direzione, e anche in questo Long trova una radice primordiale: la geometria come misura del mondo.”

Walkscapes. Camminare come pratica estetica. Francesco Careri

 


 

 

©Chiara Ferrin