SANDRO BINI | DERIVE URBANE


SANDRO BINI | DERIVE URBANE | 19-20 GENNAIO 2019

Workshop di Street Photography

Per informazioni e iscrizioni
foto@chiaraferrin.com
Telefono 3283260054

Scheda Iscrizione

 

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sandro bini, derive urbane (2010) (1)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Deriva Urbana era il principale mezzo esplorativo dei membri dell’Internazionale Situazionista (1956-1972). La filosofia, le tecniche e le procedure della Deriva, assimilabili e integrabili con quelle della Street Photography, costituiscono la base metodologica, politica e progettuale di questo workshop, che mira a una analisi frammentaria del tessuto urbano e del vissuto sociale, all’interno di un progetto collettivo di esplorazione della città.

Finalità e Obiettivi: Il workshop ha come obiettivo quello di fornire ai partecipanti la conoscenza dei differenti approcci e strategie narrative della fotografia di strada. Il lavoro sarà finalizzato alla realizzazione di reportage collettivo su una zona della città basato sulla metodologia della Deriva Urbana situazionista. Dispense e attestato di frequenza per tutti i partecipanti.

Programma e orari

Sabato 19 Gennaio ore 15-18

Introduzione

1. La Street Photography: definizione di genere, breve storia, modelli esemplari, tecniche, strategie operative e metodologie narrative.

2. Derive Urbane: visione e commento dei lavori del docente del workshop e degli esiti di precedenti laboratori.

3. Progettazione della Deriva Urbana

Domenica 20 Gennaio

Ore 10-13 Deriva Urbana > esercitazione esterna

Ore 13-15 Pausa pranzo

Ore 15-18 Editing, verifiche e selezioni dei lavori realizzati dai partecipanti al workshop

Requisiti: conoscenza base di tecnica fotografica, qualsiasi modello fotocamera digitale (anche quella del cellulare).

 

SANDRO BINI

Fotografo, curatore, docente di fotografia, fondatore e Direttore dell’Associazione Culturale Deaphoto di Firenze, si occupa prevalentemente dell’organizzazione e conduzione delle attività didattiche ed espositive ed editoriali di Deaphoto. La sua ricerca fotografica è incentrata soprattutto sull’indagine delle relazioni fra l’uomo e il paesaggio contemporaneo e sulla dialettica critica fra percezione e fruizione dei luoghi, legata alla contestualizzazione della propria esperienza e della propria memoria. Dal 2009 è curatore del Personal Blog “Binitudini / Spazio di riflessioni visive teoriche e pratiche sul gesto fotografico contemporaneo”. Dal 2015 è curatore del Progetto “Memories no memories e di “Parole di luce / la fotografia alla radio” su Novaradio Città futura Firenze e delle rassegne “Colazioni con i fotografi” e “Un tè con i fotografi” (dal 2017) presso il Caffè Letterario Le Murate a Firenze.

http://www.sandrobini.it/project/derive-urbane–urban-drifts/

www.sandrobini.it

 

Dove: Teatro dei Venti via San Giovanni Bosco 150 41121 Modena

Come arrivare:

da Modena sud

Dalla stazione dei treni, autobus numero 1,

fermata via Puccini, incrocio con via San Giovanni Bosco.

 

VITTORIO IERVESE | ALTRO CHE INVISIBILI | IL PARADOSSO DELLE IMMAGINI SUGLI IMMIGRATI


VITTORIO IERVESE | ALTRO CHE INVISIBILI | IL PARADOSSO DELLE IMMAGINI SUGLI IMMIGRATI |

VENERDI 11 GENNAIO 2019 DALLE 17.00 ALLE 19.00

Per informazioni e iscrizioni
foto@chiaraferrin.com
Telefono 3283260054

L’incontro è a ingresso libero ed è preferibile prenotarsi scrivendo una mail a foto@chiaraferrin.com
Le prenotazioni avranno validità in base all’ordine d’arrivo.

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Fabrizio Bellomo 2012

Fabrizio Bellomo 2012

 

“Le rappresentazioni sociali, di cui gli stereotipi e i conseguenti pregiudizi sono una componente ineludibile, hanno una doppia funzione: rendono familiare lo strano e percettibile l’invisibile. Il punto è invece capire come si produce e riproduce il paradosso della in-visibilità degli immigrati, la cui rappresentazione diventa più opaca proprio a fronte della sua esposizione. Il visibile e l’enunciabile (le visible e le lisible), si potrebbe anche dire con Michel Foucault, si presuppongono e si sostengono reciprocamente ma mantengono un divario incolmabile. È proprio grazie a questo divario che le immagini si trasformano in uno strumento di potere. Le immagini contemporanee sono volatili, flessibili, predisposte per essere copiate, modificate, trasferite, risemantizzate. Esse divengono strumenti di significazione o assumono una funzione probatoria proprio per la loro capacità di organizzare la visione e la visibilità. Pertanto, piuttosto che la qualità di singole immagini specifiche, è la ridondanza e la loro capacità riproduttiva che qui ci interessa per capire i modi in cui si afferma e lavora il paradosso dell’in-visibilità.”

 

VITTORIO IERVESE

Vittorio Iervese è Professore Associato in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali dell’Università di Modena e Reggio Emilia e Presidente del Festival dei Popoli – Istituto Italiano per il Film di Documentazione Sociale.

Ha svolto ricerche sulla cultura visuale, la sociologia visuale, la gestione dei conflitti, la comunicazione interculturale, le forme di partecipazione sociale, la sociologia dell’infanzia e la progettazione culturale. Al momento è impegnato in una ricerca internazionale sull’utilizzo delle immagini per costruire memorie narrative (SHARMED. Shared Memory and Dialogue). Oltre ai corsi universitari è titolare dell’insegnamento di “Teoria e Metodi del Documentario Storico” presso il Master in Public History.

Ha pubblicato diversi libri e saggi, tra cui recentemente:

Engrammi ed exogrammi della fotografia contemporanea. Tommaso Montanari Ed. 2017
La storia è un mucchio. Il cinema con il reale. Mimesis edizioni. 2017
con Baraldi, C. Narratives of memories and dialogue in multicultural classrooms. Analysis of workshops based on the use of photography. Narrative Inquiry. 2017
“Form is when the substance rises to the surface”. Practices, Narratives and Autopoiesis of the Festival dei Popoli. Journal of Cultural Management. 1/2016
Altro che invisibili. Il paradosso delle immagini degli immigrati. Zapruder, (40) 2016
Il falso problema del vero. La malamimesis dell’immagine contemporanea in: Dottorini D. 2013, Per un Cinema del Reale. Forme e Pratiche del Documentario Italiano.

 

Come arrivare:

da Modena sud

Dalla stazione dei treni, autobus numero 1,

fermata via Puccini, incrocio con via San Giovanni Bosco.