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Poichè non posso smettere di pensare ai giardini, agli alberi, alla natura, alla natura rinchiusa, al paesaggio mortificato, l’idea è di tenere qui una specie di diario, che non avrà pubblicazioni a cadenza regolare. In realtà sarà più una raccolta di appunti.
Sarà come avere un giardino, un giardino difficile da associare all’idea di giardino che abbiamo.
E dubito sarà un giardino bello, perché si sa, ogni giardino ha bisogno di cura. E io voglio mostrare soprattutto la mancanza e l’idea distorta di cura.
Comincio oggi, per augurarci buona fine e buon inizio d’anno.

 
 

 

©Chiara Ferrin

 

FULVIO BORTOLOZZO | IL MONDO FATTO A MACCHINA

FULVIO BORTOLOZZO | | IL MONDO FATTO A MACCHINA 8-9 OTTOBRE 2016

Seminario di fotografia in stile documentario
Per informazioni e iscrizioni
foto@chiaraferrin.com oppure kiferr@gmail.com
Telefono 3283260054

 

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IL MONDO FATTO A MACCHINA I luoghi dal vero al verosimile
I critici che non sono fotografi spesso dividono la fotografia in due campi: uno è chiamato documentario, suggerendo che ha un accesso privilegiato alla verità e l’altro è chiamato creativo, o personale, o espressivo, suggerendo che ha un accesso privilegiato all’arte. I migliori fotografi certamente si sottraggono a questa dicotomia, capendo che rende un cattivo servizio sia alla verità sia all’arte, e anche alla integrità della fotografia, che senza distinzione di campi, è un metodo per descrivere come sembrano le cose.
John Szarkowski The Photographer in the Garden, in Viewing Olmsted, CCA/The MIT Press, Montréal 1996.
Il seminario vuole approfondire le relazioni esistenti tra l’osservazione nei luoghi e le fotografie in stile documentario che ne possono derivare.
Il fotografo, nei limiti descrittivi del suo mezzo tecnico, riduce e ordina la complessità di ciò che osserva rendendolo esperibile attraverso il trasferimento in immagini fotografiche. La differenza tra l’esperienza diretta delle cose e le fotografie che ne risultano costituisce un’iconografia “fatta a macchina” della quale si rende necessario comprendere a fondo i meccanismi teorici, tecnici e concettuali di funzionamento.
Nell’ambito del seminario, si ripercorreranno alcuni momenti fondamentali della tradizione legata alla fotografia diretta e in stile documentario. L’excursus, partendo dalla prospettiva rinascimentale, attraverserà le varie esperienze autoriali e collettive che dalle missioni ottocentesche arrivano alla neotopografia degli anni Settanta e oltre, fino alle più recenti tendenze della fotografia contemporanea.
borful@gmail.com borful.blogspot.it

 

PROGRAMMA
Il seminario è finalizzato a promuovere l’approccio dell’osservazione fotografica nei luoghi (stile documentario) e si rivolge ai quanti siano interessati ad approfondirne la storia e le principali teorie applicative. Il percorso di lavoro si svilupperà in due giornate di lezione intensiva.

 

Sabato 8 ottobre
10:00 Ritrovo e registrazione
10:15 Presentazioni e introduzione del docente
11:30 Elementi di storia, teoria e tecnica (I parte)
13:00 Pausa pranzo con discussione collettiva
14:00 Elementi di storia, teoria e tecnica (II parte)
18:00 Termine lavori

 

Domenica 9 ottobre
10:00 Elementi di storia, teoria e tecnica (III parte)
13:00 Pausa pranzo con discussione collettiva
14:00 Elementi di storia, teoria e tecnica (IV parte)
18:00 Termine seminario

 

Dove: Teatro dei Venti via San Giovanni Bosco 150 41121 Modena

Come arrivare:

da Modena sud   Dalla stazione dei treni, autobus numero 1,

fermata via Puccini, incrocio con via San Giovanni Bosco.
 

 

Fulvio Bortolozzo (aka borful) è nato nel 1957 a Torino, dove vive e lavora. Si diploma nel 1980 alla Scuola di Scenografia dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Usa la fotocamera come dispositivo di osservazione. Espone le sue fotografie in Italia e all’estero. Dal 1998 è docente nei corsi triennali dell’Istituto Europeo di Design di Torino. Nel 2008 apre il blog camera|doppia (“borful” dal luglio 2016). Dal 2009 al 2011 dà vita al progetto Osservatorio Gualino, nell’ambito del quale cura la mostra concorso Lens Based Art Show (2010). Nel 2013 fonda su Facebook il gruppo di studio We Do the Rest. Nel 2014 cura il progetto editoriale Questo Paese. Nel 2015 avvia il progetto editoriale REST. Svolge inoltre attività di formazione e consulenza nel contesto delle arti visive.